Il 2° termine di paragone
Comparativi di maggioranza e di minoranza
Nei comparativi di maggioranza o di minoranza, il 2° termine di paragone può essere introdotto da "di" o da "che".
Usiamo "di":
a) Se il 2° termine di paragone è un nome (comune o proprio).
"La città è più frenetica della campagna."
b) Se il 2° termine di paragone è un pronome.
"Luisa è meno determinata di te."
c) Qualche volta, se il 2° termine di paragone è un avverbio.
"Oggi, con internet, si comunica più di prima."
Usiamo "che":
a) Quando il paragone è tra due nomi o pronomi.
"Rossi è più uno scienziato che un semplice medico."
b) Quando il paragone è tra due verbi o avverbi.
"Gli piace più cucinare che mangiare, per questo è così magro anche se organizza tante cene."
c) Quando il paragone è tra due aggettivi.
"Alberto è più affascinante che bello."
d) Quando prima del 2° termine di paragone c'è una preposizione.
"Fare escursioni piace più a me che a mio marito."
Comparativi di uguaglianza
Nei comparativi di uguaglianza il secondo termine di paragone è introdotto obbligatoriamente da "quanto" o da "come".
"Quanto" può essere usato in correlazione con "tanto", ma quest'ultimo non è obbligatorio.
"La mia squadra è (tanto) forte quanto la tua."
"Come" può essere usato in correlazione con "così", ma quest'ultimo non è obbligatorio.
"Luigi è (così) testardo come suo fratello."
See also:
Italian Course: Unit 13 The comparative form - The absolute superlative form